La trombiculosi autunnale: una spiacevole compagnia per le nostre passeggiate
Andando a spasso con i nostri cani nelle valli del territorio trentino in questo periodo dell’anno, possiamo esporci (cani e umani) al contagio con la trombicula ( o ragno rosso), soprattutto nelle zone di confine fra i prati/pascoli e il bosco.
La trombiculosi è causata da un acaro della famiglia delle trombiculidae: la Trombicula autumnalis o neotrombicula autumnalis.
Il ciclo vitale della trombicula inizia con la deposizione delle uova nel terreno durante il periodo estivo. Dopo un periodo di incubazione di circa 10 giorni le uova si schiudono dando vita a larve molto piccole (delle dimensioni di circa 0.1 – 0.3 mm) di colore rosso arancio, responsabili della parassitosi perché pur nutrendosi sui vegetali, hanno necessità di proteine animali per completare il loro ciclo biologico.
E’ solo la forma larvale che infesta sia l’uomo che gli animali, attaccandosi alla cute alla base dei follicoli piliferi.
Gli animali colpiti manifestano prurito intenso che inizia in genere al rientro dalla passeggiata. Le zone più colpite sono il muso e la testa, tutti e 4 gli arti e la base della coda.
Ad una attenta ispezione di queste zone si nota un colore anomalo della pelle che può apparire ricoperta da piccoli puntini rossi fino ad assumere un colore rosso-arancio-marrone simile a quello della ruggine.
Il fastidio dell’animale raggiunge il suo massimo dopo 2-3 giorni con intensità variabile dal prurito intenso immediato, gonfiore del muso e degli occhi; nei casi più gravi (elevato numero di parassiti o marcata sensibilità del cane) si possono avere respiro difficoltoso ingravescente fino alla morte per shock.
La distribuzione della trombicula sul territorio non è regolare ma a macchia di leopardo.
Diversamente da altri parassiti come le zecche, le trombicule si avvicinano a ogni nuovo ospite che viene introdotto nel loro ambiente, sia che si tratti di animali, sia che si tratti di uomini.
La terapia, dopo visita veterinaria, comprende l’uso di adeguati antiparassitari, sia per rimuovere i parassiti presenti, sia per evitare possibili reinfestazioni.
In caso di necessità il cane potrebbe necessitare di ricovero per terapie sistemiche (soprattutto antiinfiammatorie) e per la somministrazione di ossigeno.
Dott. Serena Forner